Curriculum

Mi chiamo Eleonora Torchia e mi piace definirmi una biotecnologa "contaminata".

Grazie alla forte passione che mi trasmise il mio professore di biologia del liceo, scelsi di proseguire la mia formazione in ambito scientifico, sormontando i canoni socio-culturali di ogni donna. Provengo infatti da un liceo classico e senza mai dimenticarmi dell'importanza delle "Arts", tuttora continuo il mio percorso come scienziata.

L'ultimo anno della triennale in Biotech Industriali ad Oristano (Sardegna), vinsi una borsa regionale per svolgere il tirocinio presso il Dipartimento di Biologia Cellulare, Computazionale ed Integrata, situato tra le colline di Povo (TN). Mi sono talmente appassionata delle tematiche affrontate, come medicina personalizzata e oncologia, che nell'estate del 2019 decisi di iscrivermi alla magistrale in Biotecnologie Cellulari e Molecolari presso l'Università di Trento, scegliendo il percorso accademico in Biologia del Cancro.

Per dare linearità al tirocinio triennale, decisi di occuparmi di medicina personalizzata: nello specifico, scrissi la tesi sperimentale sulla caratterizzazione quantitativa e qualitativa di Vescicole Extracellulari isolate da biopsie liquide di pazienti affetti da diversi stadi di tumore alla prostata.

Nonostante la proposta di un dottorato presso il medesimo laboratorio, decisi di tornare in Sardegna. "Perché?" mi hanno chiesto in molti.

Decisi di abbandonare temporaneamente l'idea di continuare nell'ambito accademico semplicemente perché non mi sentivo pronta e perché ho tutt'ora il desiderio di portare e dare un valore aggiunto alle mie conoscenze e competenze in quest'isola.

Nei due anni successivi alla laurea ho cercato di ampliare il mio bagaglio culturale per rendere il mio profilo appetibile anche in azienda: per cui, presi un'abilitazione come tecnico di certificazione dei prodotti agricoli. Da qui, ho avuto la possibilità di svolgere un tirocinio presso una famosa azienda ortofrutticola sarda, dove ho potuto applicare le varie competenze del corso in ambito del controllo qualità.

Eppure c'era qualcosa che ancora mi teneva occupata la mente: e se mi riavvicinassi nuovamente all'accademia?

Così, concluso il tirocinio, decisi di fare domanda per due incarichi da tutor didattico presso l'Università ad Oristano, nello specifico in Chimica Industriale e Farmacologia. Durante questa esperienza, mi sono ricordata di quanto il mio docente di biologia del liceo avesse ragione: non si smette mai di imparare! Ho seguito le lezioni come se fosse la prima volta e ristudiare alcuni concetti mi ha fatto ragionare su quanto mi piacesse "ricercare" i perché.

A marzo, parlando con il docente di Farmacologia, scoprii che l'università di Cagliari aveva aperto delle domande di dottorato e così, un po' per gioco, decisi di guardare le schede descrittive dei corsi.

Quasi inaspettatamente, ho avuto una sorta di imprinting con "Scienze e Tecnologie per l'Innovazione" ed in particolare con uno dei progetti più ambiziosi di uno dei laboratori che si occupa di energia e ambiente: l'utilizzo di microalghe per l'esplorazione spaziale. Ho pensato immediatamente che fosse una cosa da matti, soprattutto perché non avevo idea nemmeno di come si coltivassero le microalghe, avendo avuto sempre a che fare con cellule di mammifero.

In un istante mi son detta: questa è una sfida. E vi giuro che non provavo questa adrenalina da tempo. Fu talmente forte che decisi di applicare per il dottorato, pur sapendo che il mio background formativo fosse di gran lunga distante da quello che sarei andata poi a fare se mai mi avessero presa.

Beh, alla fine sono stata ammessa e ad ottobre di questo 2024 inizierò il dottorato.

Non so bene dove questa esperienza mi porterà, ma sono convinta che imparerò tante cose e soprattutto imparerò ad apprezzare di più i piccoli step che sto ancora compiendo per creare il mio posticino nel mondo.

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