Laureata triennale in Ingegneria Biomedica e studentessa magistrale in Bioingegneria
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Women&Tech® Young AmbassadorsLaureata triennale in Ingegneria Biomedica (Università degli Studi di Cagliari) e studentessa magistrale in Bioingegneria - Cellule, tessuti e dispositivi (Università degli Studi di Pavia)
Mi chiamo Carla, ho 25 anni, sono laureata in Ingegneria Biomedica all'Università degli Studi di Cagliari e attualmente frequento la magistrale in Bioingegneria all'Università di Pavia. Fin dalla conclusione del mio diploma scientifico, mi sono posta la classica domanda: cosa vorrei fare "da grande"? In risposta a questo difficile quesito, ho deciso di unire la mia grande passione per il corpo umano e l'irrefrenabile curiosità che mi contraddistingue, scegliendo di intraprendere la carriera ingegneristica.
Ho deciso di concentrare quest'ultima nell'ambito biomedico, ed in particolare cardiovascolare, poiché desidero sviluppare sistemi che possano contribuire alla prevenzione e alla cura dei pazienti. In parallelo agli studi biomedici ho sviluppato un forte interesse per le automobili e la meccanica dei motori, notando dei parallelismi tra il funzionamento delle vetture e il corpo umano: mi piace cercare degli spunti nella meccanica classica per esplorare i complessi meccanismi che governano il corpo umano. Nella mia visione di vita, evito di fissare obiettivi rigidi poiché credo che possano limitare le opportunità. Preferisco avere un obiettivo flessibile, ispirato dal contesto in cui vivo. Tuttavia, un aspetto su cui sono certa è la mia ricerca di soddisfazione professionale.
Spero di guardare al passato con gratificazione, riconoscendo di aver percorso una strada che mi ha appagata, contribuendo al benessere delle persone e permettendo ad esse di avere una vita degna di essere vissuta. Inoltre, ho un piccolo sogno nel cassetto: quello di tornare nella mia terra d'origine e creare un centro biomedico in Sardegna. Sogno di realizzare un centro di ricerca funzionale e poliedrico che offra opportunità a giovani costretti ad emigrare a causa della mancanza di risorse nell'isola. Spero che un giorno molti di loro possano tornare a casa per realizzare il lavoro dei loro sogni.