Da una collaborazione tra Women&Tech - Associazione Donne e Tecnologie e Rai Way, nasce l'edizione del prossimo 16 novembre di " FutureCamp Europe Day ".
FutureCamp è un'iniziativa ideata e realizzata dall'Associazione sin dal 2010 con l'obiettivo di scoprire e illustrare a giovani, docenti e genitori come addentrarsi e orientarsi nei settori professionali emergenti in Europa nel prossimo futuro.
Il filo conduttore dell'iniziativa si focalizza sul futuro dei giovani e sulle diverse possibilità lavorative offerte dai nuovi settori in via di sviluppo, in Italia e non solo: dalle biotecnologie applicate all'Agrofood, alla sostenibilità ambientale, fino all'ICT e molto altro ancora.
Protagonista di questa edizione è il mondo dei videogiochi, dalla genesi sino alla realtà aumentata, dall’ideazione allo sviluppo industriale, con focus sulle reti per il gaming online e sull’evoluzione del linguaggio e dello stile narrativo.
L'evoluzione del linguaggio dei videogiochi è anche tra le tematiche al centro del Festival dell'animazione cross-mediale Cartoons on the Bay , che Rai organizza da 23 anni, con una sessione di lavori dedicata proprio alle Opere multimediali interattive.
Sarà possibile seguire l'evento anche in diretta streaming direttamente da questa pagina.
Scopri l'agenda completa dell'evento, gli orari, i temi delle sessioni e i relatori principali.
Stefania Cinque , Chief Human Resources Officer Rai Way , Gianna Martinengo , Fondatrice di Womentech e ideatrice di FutureCamp Europe , e Roberto Genovesi , Direttore Editoriale di Cartoons on the Bay, introducono i lavori della prima edizione di FutureCamp Europe dedicata alle professioni del digitale.
Interviene Mauro Fanelli , Vice-presidente AESVI (Ass.ne Ed. Sviluppatori Videogiochi Italia) e co-fondatore e CEO di MixedBag.
Interviene Marco Accordi Rickards, Direttore Vigamus - The Video Game Museum of Rome.
L’identità del Videogioco, inteso come opera interattiva, si deve ricercare andando prima di tutto oltre il concetto di “gioco su uno schermo”, come la definizione letterale fa pensare. Non si deve, infatti, confondere il contenitore con il suo contenuto.
L’esperienza interattiva rappresenta prima di tutto la fruizione di un’opera, il mezzo di espressione del suo autore in primis, che vuole trasmettere al giocatore finale.
Ripercorrendo la storia del Videogioco dalle sue origini, si analizza la sua identità: non solo un mezzo di svago ma espressione di storie, idee e sentimenti. Il Videogioco si diversifica sempre di più, per poter raccontare ogni tipo di storia, dalle più semplici alle più drammatiche.
A parità degli altri media, il Videogioco si pone dunque come mezzo di espressione del pensiero, e quindi di un’identità culturale e sociale.
Interviene Luca De Dominicis , Presidente AIV (Accademia Italiana Videogiochi).
Interviene Maurizio Forestieri , ASIFA - Association Internationale du Film d’Animation.
Interviene Umberto Babuscio , Chief Business Development Officer Rai Way
Il mondo professionale subirà cambiamenti radicali in seguito alla diffusione delle nuove tecnologie digitali, della robotica, dell’intelligenza artificiale e del machine learning. Da più parti oggi emerge il timore della perdita grave di posti di lavoro per fasce sempre più ampie di persone, a causa della sostituzione da parte delle macchine. Ma ci sono, al contrario, opportunità straordinarie che vengono dalla tecnologia per chi vorrà specializzarsi in nuove materie. Il 65% degli studenti di oggi, infatti, farà un mestiere che non è stato ancora inventato. Inoltre, soft skill, competenze transdisciplinari e abilità interpersonali e di comunicazione saranno le principali risorse da sviluppare nel nuovo scenario.
Per quanto riguarda il nostro Paese, i giovani, per decidere su quali abilità investire, devono guardare ai nuovi bisogni – indotti dal digitale e dalla digital transformation – delle aziende che devono competere a livello internazionale. E le aziende dimostrano l’esigenza, da una parte, di comunicatori, marketer e storyteller, dall’altra di gestori di dati e contenuti. Si tratta, quindi, delle cosiddette "digital soft-skill", attitudini necessarie per eccellere in Rete. Professioni già esistenti si sono trasformate grazie all’ibridazione fra mezzi e strumenti diversi permessa dalla tecnologia. Primo esempio, il giornalista che diventa social reporter e multimediale. Ma soprattutto, ci sono professioni nate ex novo, tutte quelle legate al web 2.0, alla SEO, alla produzione video.
Nell’ambito del contenuto, menzioniamo Freeda, la startup che ha compiuto un anno e mezzo, e abilita piattaforme come Facebook e Instagram con contenuti nativi. Nell’ambito dei big data, troveranno spazio tutti coloro che si specializzeranno in web e data analytics e data visualization e i data scientist, veri e propri trend setter dei dati digitali.