INTERVISTA
"Il futuro è femmina", Gianna Martinengo ospite a Elle Active! 2021
"Noi donne siamo naturalmente orientate al futuro, ma bisogna arrivarci preparate"
A Gianna Martinengo piace definirsi “umanista tecnologa”, la sua biografia è un vorticoso susseguirsi di progetti avveniristici (ne conta ormai mille) impegnati a ricamare dighe sul frastagliato valico tra umanesimo e innovazione, cultura e trasformazione, formazione ed empowerment femminile. Fondatrice e presidentessa di Didael KTS, ideatrice dei progetti “ Women&Technologies® ”, “Ready4Future” e del Premio “Le Tecnovisionarie®”, instacancabile amica di Elle Active! , sarà ancora una volta nostra ospite per offrirci il suo sguardo lungimirante su “Il lavoro del futuro e il futuro del lavoro”.
Intanto una certezza: non dobbiamo aver paura delle trasformazioni che ci aspettano.
«Ricordate quei titoli sui giornali che preconizzavano che tecnologie e digitale avrebbero portato via milioni di posti di lavoro? Beh, era una visione scorretta, l'abbiamo visto e sarà proprio il contrario: le trasformazioni che ci aspettano creeranno altrettanti impieghi, ma bisogna arrivarci preparati ».
Quali saranno le competenze necessarie?
«Mi sento di dire che non saranno necessarie solo competenze di altissimo livello, serviranno naturalmente quelle tecnico-professional di base, ma soprattutto dovrà essere curata molto la cultura, tutte quelle competenze che si chiamano trasversali: la leadership, la comunicazione, saper mediare o gestire lo stress e i conflitti, questi talenti, tutt'altro che soft saranno necessari per interpretare e cavalcare i cambiamenti , per propiziare una società in cui agenti umani e artificiali interagiscano e collaborino in vari settori. Ma prima bisogna investire sulle persone , come già dicevo 30 anni fa: prima il brainware poi il software e l'hardware». «C'è molta attenzione sul concetto di formazione, ma pochissima riflessione o ricerca sul modo in cui le persone imparano. È un concetto che mi sta molto a cuore, per questo mi sono impegnata in “Ready4future”, un'iniziativa nata nel 2009, quando nessuno pensava al lavoro del futuro, in particolare dei giovani. Per questo insisto tanto sulla necessità di fare ricerca sull'apprendimento: primo, perché ciò che sappiamo oggi e che vogliamo insegnare ai giovani è spesso già obsoleto, poi perché ora più che mai serve indagare su come è cambiato il nostro spazio cognitivo, soprattutto quello dei giovani nativi digitali, pensare a nuove e più efficaci modalità di formazione alternative alla lezione frontale: dai serious game, all’affiancamento peer-to-peer, all’imparare facendo, fino al mentoring».
Che spazio riserva il futuro per le donne?
«Nelle cosiddette competenze trasversali noi siamo, per la nostra storia quotidiana e millenaria, campionesse. La leadership femminile ha, a differenza di quella maschile, una visione circolare. Che siamo madri oppure no, la nostra capacità di procreare ci regala una prospettiva più ottimistica : siamo naturalmente orientate al futuro, sappiamo che dopo di noi ci sarà qualcos'altro. A patto però di saperci rendere visibili, perché nessuno ci verrà a cercare. Ho fondato Women & Technologies®, per valorizzare le donne, superare gli stereotipi e mostrare quanto sia produttivo il binomio tra femminile e tecnologie. Ma soprattutto per ricordarci del famoso ascensore sociale: se diventi amministratrice delegata, devi poi pensare alle altre, sostenerle, aiutarle a crescere e migliorarsi».